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Contratto di affidamento in conto corrente, criteri di ricalcolo del saldo in caso di domanda di ripetizione del correntista

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Contratto di affidamento in conto corrente, criteri di ricalcolo del saldo in caso di domanda di ripetizione del correntista, e criteri per individuare le rimesse aventi natura solutoria, rispetto a quelle ripristinatorie, in base al saldo depurato dalle competenze bancarie illegittimamente addebitare; individuazione dies a quo della decorrenza della prescrizione.

Cassazione, I sez. civ., ord. 03/07/2023, n. 2700


Ove il cliente agisca in giudizio per la ripetizione di importi relativi a interessi non dovuti per nullità di clausole anatocistiche (ovvero eccepisca il proprio credito in compensazione rispetto a
quello della banca) e la banca sollevi l’eccezione di prescrizione, al fine di verificare se un versamento abbia avuto natura solutoria o ripristinatoria, occorre previamente eliminare tutti gli addebiti indebitamente effettuati dall’istituto di credito e conseguentemente rideterminare il reale
saldo passivo del conto, verificando, poi, se siano stati superati i limiti del concesso affidamento ed il versamento possa perciò qualificarsi solutorio.
Le rimesse solutorie confluite sul conto devono essere, pertanto, individuate avendo riguardo al cd.
saldo legale. Di tal che il dies a quo della prescrizione inizia a decorrere soltanto per quella parte di rimesse sul conto eccedenti il limite dell’affidamento determinato dopo aver rettificato il saldo
(conf. Cass. 9141/2020, e Cass. 7721/2023)